martedì, ottobre 23, 2007

 

Spingendo la notte più in là

"Rimasi ad ascoltarlo a lungo e sentii che era giusto guardare avanti, camminare, impegnarsi per voltare pagina nel rispetto della memoria. Dovevo portarlo con me nel mondo, non umiliarlo con le polemiche e con la rabbia, così non l'avrei tradito. Bisognava scommettere tutto sull'amore per la vita".

(da "Spingendo la notte più in là", Mario Calabresi)

Le persone portano un mondo di sentimenti, valori, idee, sensazioni: sembra quasi un miracolo vedere come tutto questo si può trasmettere e condividere. Ma succede, e rivive nelle parole e nei gesti quotidiani. In questo libro Mario Calabresi racconta alcune storie di vittime del terrorismo: suo padre Luigi fu ucciso dagli estremisti di sinistra nel 1972 e per anni è stato ritenuto responsabile della morte (che molto probabilmente fu accidentale, o un suicidio) dell'anarchico Pinelli.

E' la storia di come una menzogna può minacciare la vita e il destino, di come il dolore si insinua nelle pieghe dell'anima e del corpo. E di come si può affrontare tutto questo salvando ciò che conta. Spingendo la notte più in là.

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giovedì, ottobre 18, 2007

 

La paura della piazza vuota

"Niente, non voglio parlare di politica, per carità! Ma il discorso sulla pesca mi ricorda tante altre questioni...certamente si potrebbe dire che non c'è più nulla da cacciare in giro, e non solo nei fondali marini...nulla da capire, da discutere, da cambiare..."

"Quando ero ragazzo ascoltavo canzoni inglesi senza capire il testo. Anni dopo mi capitò di riascoltarle. Le parole ora mi parlavano, realizzai che sapevo già tutto attraverso la musica: il senso, le emozioni, l'erotismo, l'amore. La comprensione era già lì, prima del significato delle parole"

L'agorafobia dopo la caduta del muro: non pensavo che coinvolgesse anche noi, la generazione cresciuta negli Ottanta. La piazza è vuota. Non guardiamo più lontano degli amici, della casa, del lavoro...come se l'orizzonte, il nostro orizzonte, fosse quello che si vede dal balcone.

E se è vero che non ci sono parole per spiegare, per dare certezze di una trama, di una storia: allora, che cosa è la comprensione dei fatti, oggi. Questione aperta?

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sabato, ottobre 06, 2007

 

Bellezza e intuizione

"La bellezza e il segreto di questo mondo possono emergere solo con l'attenzione, l'interesse e l'affetto che gli si mostra con amore. Se volete vivere in quel Paradiso dove vivono giumente e cavalli felici, aprite bene gli occhi su questo mondo, fate attenzione ai suoi colori, ai suoi dettagli e ai suoi scherzi"

Qui l'osservazione del mondo è ascesi, è ricerca dell'Assoluto...la ricerca del dettaglio non ha lo scopo di andare a fondo, di spiegare, di stanare: semmai di astrarre, di cercare ciò che è divino, di guardare verso l'alto. Non è una ricerca razionale, ma intuizione approfondita con metodo. E anche gioco, divertimento, ironia.

Com'è che non trovo le radici delle tradizioni oscurantiste-sanguinarie-primitive-incivili attribuite all'islam?

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lunedì, ottobre 01, 2007

 

Miniature e tempo

"Alif, - dissi. - La prima storia, quella del minareto, dimostra che è il tempo che fa il disegno perfetto nonostante il grande disegno del miniaturista. Ba, la seconda storia, quella con l'harem e i libri, dimostra che l'unico modo di uscire dal tempo è il talento e l'arte della miniatura. Dimmi tu della terza"-

"Gim!- disse Nero sicuro di sé- - La storia del miniaturista di centodiciannove anni è una sintesi di quella di Alif e Ba. Dimostra che colui che abbandona la vita perfetta e la miniatura finisce il suo tempo e muore".

(da "Il mio nome è rosso", Orhan Pamuk)

Una miniatura è un disegno. Un disegno è una rappresentazione del mondo, delle persone, degli eventi. Quando una rappresentazione è attuale? Quando è nel tempo, immersa nei fatti, e quando da quel tempo riesce a sollevarsi. In ogni descrizione, allora, è possibile trovare tracce dell'eternità?

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