martedì, ottobre 23, 2007
Spingendo la notte più in là
"Rimasi ad ascoltarlo a lungo e sentii che era giusto guardare avanti, camminare, impegnarsi per voltare pagina nel rispetto della memoria. Dovevo portarlo con me nel mondo, non umiliarlo con le polemiche e con la rabbia, così non l'avrei tradito. Bisognava scommettere tutto sull'amore per la vita".
(da "Spingendo la notte più in là", Mario Calabresi)
Le persone portano un mondo di sentimenti, valori, idee, sensazioni: sembra quasi un miracolo vedere come tutto questo si può trasmettere e condividere. Ma succede, e rivive nelle parole e nei gesti quotidiani. In questo libro Mario Calabresi racconta alcune storie di vittime del terrorismo: suo padre Luigi fu ucciso dagli estremisti di sinistra nel 1972 e per anni è stato ritenuto responsabile della morte (che molto probabilmente fu accidentale, o un suicidio) dell'anarchico Pinelli.
E' la storia di come una menzogna può minacciare la vita e il destino, di come il dolore si insinua nelle pieghe dell'anima e del corpo. E di come si può affrontare tutto questo salvando ciò che conta. Spingendo la notte più in là.
(da "Spingendo la notte più in là", Mario Calabresi)
Le persone portano un mondo di sentimenti, valori, idee, sensazioni: sembra quasi un miracolo vedere come tutto questo si può trasmettere e condividere. Ma succede, e rivive nelle parole e nei gesti quotidiani. In questo libro Mario Calabresi racconta alcune storie di vittime del terrorismo: suo padre Luigi fu ucciso dagli estremisti di sinistra nel 1972 e per anni è stato ritenuto responsabile della morte (che molto probabilmente fu accidentale, o un suicidio) dell'anarchico Pinelli.
E' la storia di come una menzogna può minacciare la vita e il destino, di come il dolore si insinua nelle pieghe dell'anima e del corpo. E di come si può affrontare tutto questo salvando ciò che conta. Spingendo la notte più in là.
Etichette: luigi calabresi, mario calbresi, spingendo la notte più in là, terrorismo, vittime