venerdì, dicembre 29, 2006

 

Com'è profondo il mare

Sette giorni a casa: strette di mano, ricordi, odori e rancori. Un mio amico dice spesso che le bugie hanno le gambe corte: sarà. A me sembrano maledettamente viscose, le bugie: impastate con mezze verità, dubbi, desideri e superficialità. Bisogna essere coraggiosi e tenaci per non abbandonarsi alla comoda verità delle illusioni ottiche, di quello che vuoi vedere ma che non è.
Difficile dare forma a qualcosa quando non hai le parole per farlo: è come essere ciechi, passo dopo passo nel buio, e ti senti sempre al punto di partenza. Inciampi, cadi, ti rialzi. Ma sei sempre lì.

Il gran casino, in fondo, è che i ricordi sono storie: e possono essere interpretati in più modi. Come quando vedi un film e all'uscita dal cinema ti scambi un parere con gli amici. La mia impressione, anzi, è che i ricordi (non solo miei) si stiano contaminando con le produzioni dei mass media: e tendiamo a raccontare il passato come una fiction, spolpando la complessità delle persone e dei luoghi. Nelle mani restano mucchietti di sabbia che scivola via tra le dita.

A proposito di Storia e storie e memoria, proviamo ad applicare questo ragionamento ( che ricorda il Pasolini di Valle Giulia) alla sinistra italiana degli anni Sessanta:
"Il genio di Brock Vond consisteva nel'avere scorto, nell'attività della sinistra degli anni Sessanta, non una minaccia per l'Ordine bensì il desiderio di esso. Laddove la Tivù parlava di giovani in rivolta contro genitori di ogni tipo, e la maggior parte degli osservatori accettava questa tesi, Brock Vond vide il profondo - addirittura commuovente - loro bisogno di restare figli per sempre, al sicuro in seno a una vasta Famiglia nazionale".

E poi l'epilogo che Pasolini non vide:
"L'intuizione sulla quale egli (cioè Vond) scommetteva era che quei giovani avrebbero facilmente voltato gabbana - dato che erano già a mezza strada - e quindi la loro messa a punto non sarebbe costata cara. Erano stati semplicemente ad ascoltare la musica sbagliata, avevano inalato il fumo sbagliato, ammirato le persone sbagliate. Avevano bisogno di un ricondizionameto".

(Vineland, Thomas Pynchon, uno degli autori che ha davvero influenzato la narrativa italiana contemporanea)

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domenica, dicembre 17, 2006

 

In primo piano

"Credevano nei primi piani. Nella capacità di rivelare e sconvolgere mediante un primo piano. Allorquando corrompe, il potere tiene un diario-di-bordo, trascrive i suoi atti su quell'ultrasensibie aggeggio mnemonico che è il volto umano. Chi avrebbe potuto resistere alla luce? Quae spettatore avrebbe ancora potuto credere alla guerra, ne lsistema, nelle innumerevoli bugie sulla libertà americana, dopo aver visto in primo piano le facce di quella gente comprata e venduta?"
(Vineland, Thomas Pynchon)

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giovedì, dicembre 14, 2006

 

L'anno che verrà

La domanda è nell'aria: il 2007 sarà il grande anno dei blog? Alcune premesse ci sono: la blogosfera che raddoppia ogni due mesi, la crescita del pubblico su internet (i maggiori siti d'informazione hanno registrato aumenti del 40-50%) negli ultimi mesi, la presenza di network di blog ormai consolidati, la crescita dei fatturati pubblicitari. Buoni auspici.

venerdì, dicembre 08, 2006

 

Idee sui blog

Di ritorno dalla fiera della piccola editoria a Roma. Conferenze sui blog.

Ribollono parole chiave ed esoteriche: lit-blog, livello perfomativo, cultura pop, autoreferenzialità, blog personali, post galattici (come stelle di una galassia), ipertesto (abusata), invidia (Pulsatilla e non solo).

I blog sono soltanto sistemi di pubblicazione in rete. Più di altri (wiki, editor di google, ecc) permettono commenti pubblici. Diventano spazio di discussione. E di riflessione, polemica, ripicche. Restano uno strumento per pochi, in particolare in Italia: non li puoi esibire come un cellulare. Ma almeno è uno spazio libero (o quasi).

Qual è il valore, allora, dei blog? Permettono alle nicchie di esprimersi: nicchie musicali (rap, pop, punk), nicchie culturali (dai marxisti ai cattolici), nicchie sociali. Creano legami, amicizie. E rendono visibili mondi invisibili: dalla vita dei dissidenti cinesi alla quotidianità della comunità gay.

Cambieranno qualcosa? Non credo, ma non è questo il punto. Racconti, emozioni, ricordi e opinioni hanno un loro spazio sul Web. Pubblico, condivisibile: per narcisismo? per altruismo? Punti di vista. Discutibili appunto.

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