martedì, febbraio 27, 2007

 

Un due tre...Stelle!

E per soffitto una pioggia di stelle...
...è il planetario di Milano, un posto magnifico, piccolo con le sedie anni Trenta. Hanno raccontato la storia delle stelle, tra strane alchimie di elio che diventa ferro (e non oro, altrimenti saremmo già lì) e costellazioni di desideri e memorie, geometrie luccicanti.

Quiete e bellezza.

giovedì, febbraio 22, 2007

 

Mot(t)i

"Corpus omne perseverare in statu suo quiescendi vel movendi uniformiter in directu, nisi quatenus a viribus impressis cogitum statu illum mutare"
(prima legge del moto di Newton, la legge dell'inerzia)

...che applicata al comportamento umano è stupenda: una persona resta nel suo stato o vive in modo costante, se non intervengono forze esterne...magnifico

mercoledì, febbraio 21, 2007

 

Gooooooogle

"Abbiamo alcune persone a Google che stanno cercando di costruire l'intelligenza artificiale e farlo su larga scala" ha detto Larry Page alla conferenza annnuale dell'Aaas, la casa editrice di Science. L'interazione tra motori di ricerca e community si candida ad essere una delle linee di ricerca più interessanti di quest'anno: ne parlo su Nòva di oggi...

...e domani vado qui invitato dalla divisione italiana della società di Larry Page e Segey Brin, cioè Google :)

martedì, febbraio 20, 2007

 

Tempo che sK (scappa)

Oggi ho iniziato dieci cose, non ne conclusa nessuna. E mi sono pure perso John Maeda, biiiip biiiip!
Una frase da "Le leggi della semplicità":
"La semplicità è sottrare l'ovvio, e aggiungere le cose sensate"
John Maeda

Belle le cose semplici e leggere. Essenziali.

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Spunti(ni)

"Technology adds nothing to art. Two thousand years ago, I could tell you a story, and at any point during the story I could stop, and ask, Now do you want the hero to be kidnapped, or not? But that would, of course, have ruined the story. Part of the experience of being entertained is sitting back and plugging into someone else's vision".
Penn Jillette

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martedì, febbraio 13, 2007

 

Indifferenza della Scienza

"La Scienza ha partorito la tecnica assoggettata e schiava, poi fida consigliera serva dell'umanità. Da dove salta fuori la Tecnologia? Interessata a sè stessa, ad espandersi senza limite. Indifferente alla Scienza quanto all'umanità".

(Glf, Reduce)

Non condivido assolutamente: è una visione del Progresso legata all'idea di industria della rivoluzione francese, la tecnologia che uccide e mortifica l'uomo incatenato alla macchina per produrre. Eppure: i telefoni che hanno cambiato la vita di milioni di persone, i farmaci generici a basso costo che oggi l'India sta producendo, l'esplorazione dell'atomo e dell'universo e della vita (dall'embrione all'autopsia). E' bello, tocca a noi rendere tutto questo giusto. Gli indifferenti siamo noi, non le macchine che usiamo: basta con quest'orrore della Scienza e della Tecnologia.

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lunedì, febbraio 05, 2007

 

Professionista

Sono un giornalista professionista. Domande dell'Esame:
- gestione rifiuti solidi urbani
- criminalità organizzata
- intervista, reportage
- storia della comunicazione dai sumeri a oggi (solo le tappe fondamentali!!)
- giudice naturale
- tribunali specializzati
- iraq

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domenica, febbraio 04, 2007

 

La notte prima dell'esame (da un'idea di Lucchina)

In cinese giornalista si dice jizhe, professionista della memoria. Sembra una definizione da mandarini, ma a me piace pensare che si stia caricando di un significato nuovo: nell'epoca dell'economia della conoscenza ( e della smaterializzazione di tante attività dal lavoro agli acquisti) le informazioni sono preziosissime, chi le controlla o le modifica (o le inquina) ha potere concreto: definisce il contesto, il passato, gli orizzonti. E il destino delle persone.

Sono contrario all'oggettività. secondo me è il metodo migliore per sottrarsi a pregiudizi, ideologie, luoghi comuni è di raccontare un fatto, mettendo gli eventi uno dietro l'altro e lasciare che siano loro a parlare. Non è oggettività: è un modo di essere meno soggettivi, tutto qui. Soprattutto: è importante complicare le storie, senza cadere in un solo genere (cronaca, economia, scienza, politica, sport), ma mettendoli tutti insieme. Se c'è tempo, se c'è voglia.

Sono contrario alla neutralità. Preferisco "prendere parte", nel senso di avere compassione per le persone che racconto, per le loro storie. E credo in una tecnologia e una scienza più buona che cattiva (ovvero: non condivido Ratzinger, Rifkin, Galimberti): oggi sono la grammatica del mutamento. Non sono neutrale e mi sento bene lo stesso.

Forse la scuola di giornalismo non ha funzionato bene, ma queste sono le idee che mi sono fatto strada facendo. In fondo, la preoccupazione per quest'esame si riduce a non avere la risposta pronta, a fare il collegamento sbagliato, a dire una (o troppe) fesserie. Però questi due anni e mezzo mi hanno dato qualcosa, come scritto sopra (e vorrei dire, con tutte le incazzature, ehm, lasciamo perdere il rancore).

E in onore dell'amica cronista di giudiziaria, un brano di Marco Travaglio:
"...sono i frutti malati di un bipolarismo insano e malsano, che riduce tutto, anche i poteri terzi (magistratura, stampa, televisione), a una guerra di bande tra i due poli della politica, annettendovi qualunque forma di vita e di pensiero. Così facendo, appiattisce tutto sull'asse destra-sinistra e nega la possibilità stessa che qualcuno si muova su altri assi: per esempio, i giudici sull'asse legalità-illegalità e i giornalisti sull'asse vero-falso".

(La scomparsa dei fatti, Marco Travaglio ma non troppo, 15 euro)

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