giovedì, ottobre 18, 2007
La paura della piazza vuota
"Niente, non voglio parlare di politica, per carità! Ma il discorso sulla pesca mi ricorda tante altre questioni...certamente si potrebbe dire che non c'è più nulla da cacciare in giro, e non solo nei fondali marini...nulla da capire, da discutere, da cambiare..."
"Quando ero ragazzo ascoltavo canzoni inglesi senza capire il testo. Anni dopo mi capitò di riascoltarle. Le parole ora mi parlavano, realizzai che sapevo già tutto attraverso la musica: il senso, le emozioni, l'erotismo, l'amore. La comprensione era già lì, prima del significato delle parole"
L'agorafobia dopo la caduta del muro: non pensavo che coinvolgesse anche noi, la generazione cresciuta negli Ottanta. La piazza è vuota. Non guardiamo più lontano degli amici, della casa, del lavoro...come se l'orizzonte, il nostro orizzonte, fosse quello che si vede dal balcone.
E se è vero che non ci sono parole per spiegare, per dare certezze di una trama, di una storia: allora, che cosa è la comprensione dei fatti, oggi. Questione aperta?
"Quando ero ragazzo ascoltavo canzoni inglesi senza capire il testo. Anni dopo mi capitò di riascoltarle. Le parole ora mi parlavano, realizzai che sapevo già tutto attraverso la musica: il senso, le emozioni, l'erotismo, l'amore. La comprensione era già lì, prima del significato delle parole"
L'agorafobia dopo la caduta del muro: non pensavo che coinvolgesse anche noi, la generazione cresciuta negli Ottanta. La piazza è vuota. Non guardiamo più lontano degli amici, della casa, del lavoro...come se l'orizzonte, il nostro orizzonte, fosse quello che si vede dal balcone.
E se è vero che non ci sono parole per spiegare, per dare certezze di una trama, di una storia: allora, che cosa è la comprensione dei fatti, oggi. Questione aperta?
Etichette: cristina comencini, l'illusione del bene, politica