lunedì, aprile 30, 2007
Viva Gramsci, Gramsci vive
Il pensiero di Antonio Gramsci è un "patrimonio" per tutta Italia perché trascende "i limiti di parte" e anche la storia, quella del partito Comunista, di cui l'intellettuale sardo era figlio. Con queste parole il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha ricordato Gramsci, scoprendo una lapide in suo onore alla casa di Ghilarza.
"L'Italia rende omaggio a una delle più alte espressioni della sua storia intellettuale - ha detto il Presidente - e deve a lui un contributo di pensiero che, nella stessa profondità dei suoi presupposti e nella modernità dei suoi svolgimenti e delle sue anticipazioni, è giunto a trascendere non solo ogni limite di parte, ma i confini della stessa vicenda storica di cui era figlio, la vicenda del comunismo italiano e internazionale".
Napolitano ha ricordato "l'antica e intima consuetudine personale con gli insegnamenti di Antonio Gramsci". Già da presidente della Camera, infatti, 14 anni fa, Napolitano era stato a Ghilarza per rendere omaggio il fondatore del Pci. "Sono qui - ha osservato il Presidente - per rinnovare l'omaggio della Repubblica a una grande figura di antagonista e martire del fascismo, un combattente privato della libertà e sottoposto a una feroce persecuzione carceraria, diventato simbolo di straordinaria capacità di resistenza morale e stoica operosità in condizioni fisiche disperate".
Rainews
"L'Italia rende omaggio a una delle più alte espressioni della sua storia intellettuale - ha detto il Presidente - e deve a lui un contributo di pensiero che, nella stessa profondità dei suoi presupposti e nella modernità dei suoi svolgimenti e delle sue anticipazioni, è giunto a trascendere non solo ogni limite di parte, ma i confini della stessa vicenda storica di cui era figlio, la vicenda del comunismo italiano e internazionale".
Napolitano ha ricordato "l'antica e intima consuetudine personale con gli insegnamenti di Antonio Gramsci". Già da presidente della Camera, infatti, 14 anni fa, Napolitano era stato a Ghilarza per rendere omaggio il fondatore del Pci. "Sono qui - ha osservato il Presidente - per rinnovare l'omaggio della Repubblica a una grande figura di antagonista e martire del fascismo, un combattente privato della libertà e sottoposto a una feroce persecuzione carceraria, diventato simbolo di straordinaria capacità di resistenza morale e stoica operosità in condizioni fisiche disperate".
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