giovedì, novembre 30, 2006

 

Atomi e mandala

I mandala sono immagini per la mediatazione: l'illusione di qualsiasi narrazione, l'assenza di fondamenti. Chi li osserva e li penetra accetta l'impermanenza, per dirla con i Buddhisti.
Il fiore di loto, per esempio, è un mandala molto diffuso in Giappone: racchiude il senso dell'universo, un semplice dispiacere e chissà quante altre cose. In verità, non c'è nulla tra i petali di quel fiore. Nulla: è solo un'immagine. E' l'idea di natura letta e riletta nei testi di Giacomo Leopardi.

Mendeleev era uno strano signore che ordinò gli elementi naturali in base al numero dei protoni negli atomi: dall'idrogeno (un solo protoncino) all'uranio (addirittura 92, una folla). Mendeleev immaginò una tavola per raccontare le proprietà della materia: i metalli, i gas, ecc. Quasi un mandala della chimica, per leggere l'universo. E poi dimenticarlo.

Fonte: una svista nella lettura a scrocco di un libro di Fosco Maraini, Mandala Giappone.

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