lunedì, gennaio 02, 2006

 

Out/ Quale eternità?

Losanna, sera. Marcus Weber passeggia a piedi nudi sulla riva del lago. Solo qualche lancia di luce taglia la superficie piatta e oscura di fronte a lui. Getta un sassolino verso l'alto. Onde concentriche si irradiano a pelo d'acqua.
Una domanda oziosa occupa la serata.

C'è l'eternità dei potenti: scrivono il loro nome nelle pietre e lo consegnano alla Storia. Pile di cadaveri sotto i loro piedi: il potere è sopravvivenza e soppraffazione. Comunque sopra.

Marcus allenta il nodo della cravatta e respira. Riesce a distinguere l'odore dell'erba fresca.

L'universo ha venti miliardi di anni, il più piccolo istante possibile dura dieciallamenoquarantaduesima secondi. Qualcuno dice che lo stesso Big bang potrebbe non essere stato l'inizio. Nessuno sa quando "tutto" finirà. L'eternità è forse nella scienza: si può misurare, allora?

Grosse nuvole oscurano il cielo, inghiottendo uno spicchio di luna.

La bellezza di una curva e di un colore. E di un verso, e di una nota. Dovunque e sempre: l'eternità dimora nelle forme.

Marcus infila i piedi nelle scarpe, si riannoda la cravatta. E' tardi, bisogna tornare a casa. Casa.

La mia famiglia, i miei amici. I legami. Ricordi, sensazioni, odori. Foto ingiallite, la banalità delle domande e delle risposte. Si, questa è la vera eternità. Almeno per Marcus Weber.

Aggiornamento. Le foto dei redattori che hanno manifestato contro i soprusi del potere politico al Beijing News: clicca qui.

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