martedì, gennaio 03, 2006
Brevi dalla/sulla Cina
L'occhio del drago/Giornalismo civico
Reportage di un cittadino-cronista da Dongying (Cina nord-orientale), dove sono scoppiate alcune proteste per i licenziamenti in una raffineria di petrolio. Clicca qui.
Dal servizio:
"Paying these workers is much easier than storming the building and brutalizing and/or arresting them all. The reason the oil company is so over-employed is because people already working there get their friends and family jobs there too. Dongying may be a relatively small city (2 million) but a large percentage of Dongying residents work for the oil company or a related business. The web of relationships and connections (which are all-important in China) surely entangles the majority of Dongying. It would be a really bad idea to do anything nasty to protestors who the larger population would view as protesting for legitimate reasons".
Dalla grande muraglia: panorama. Undici milioni di turisti hanno intasato il sistema dei trasporti di Shanghai per le feste di Capodanno (Shanghai daily), un rito importato dall'Occidente. Progetti un viaggio in Cina? Clicca qui se hai dubbi, domande, curiosità.
Anche il gigante cinese è affamato di energia: città e imprese in continua espansione chiedono corrente, ma la costruzione di nuovi impianti si scontra con le resistenze degli abitanti delle zone in cui dovrebbero sorgere. Qui un riassunto dei luoghi a rischio.
Spopolano le B-school (business school), fedeli al motto di Deng Xiao Ping "Arricchitevi!", lanciato in quella Shanghai che fu la culla del Partito comunista cinese (Businessweek).
Sviluppo sostenibile? "Doveva rallentare. Invece accelera. Dopo un 2003 e un 2004 di crescita economica del 9,5%, nel 2005 il prodotto interno lordo cinese ha messo a segno un balzo del 9,8%. Ormai superata quella italiana, l'economia cinese si avvia a diventare nei prossimi mesi la quarta del mondo, oltre Gran Bretagna e Francia. Senza contare quei due-tre punti ulteriori di crescita del pil legati all'economia sommersa. Ed è uno sviluppo che, nonostante tutte le incognite (ingigantite soprattutto in Occidente), si conferma "sostenibile" da oltre 20 anni". (Corriere della Sera, pag. 31, forse F. Fub).
Reportage di un cittadino-cronista da Dongying (Cina nord-orientale), dove sono scoppiate alcune proteste per i licenziamenti in una raffineria di petrolio. Clicca qui.
Dal servizio:
"Paying these workers is much easier than storming the building and brutalizing and/or arresting them all. The reason the oil company is so over-employed is because people already working there get their friends and family jobs there too. Dongying may be a relatively small city (2 million) but a large percentage of Dongying residents work for the oil company or a related business. The web of relationships and connections (which are all-important in China) surely entangles the majority of Dongying. It would be a really bad idea to do anything nasty to protestors who the larger population would view as protesting for legitimate reasons".
Dalla grande muraglia: panorama. Undici milioni di turisti hanno intasato il sistema dei trasporti di Shanghai per le feste di Capodanno (Shanghai daily), un rito importato dall'Occidente. Progetti un viaggio in Cina? Clicca qui se hai dubbi, domande, curiosità.
Anche il gigante cinese è affamato di energia: città e imprese in continua espansione chiedono corrente, ma la costruzione di nuovi impianti si scontra con le resistenze degli abitanti delle zone in cui dovrebbero sorgere. Qui un riassunto dei luoghi a rischio.
Spopolano le B-school (business school), fedeli al motto di Deng Xiao Ping "Arricchitevi!", lanciato in quella Shanghai che fu la culla del Partito comunista cinese (Businessweek).
Sviluppo sostenibile? "Doveva rallentare. Invece accelera. Dopo un 2003 e un 2004 di crescita economica del 9,5%, nel 2005 il prodotto interno lordo cinese ha messo a segno un balzo del 9,8%. Ormai superata quella italiana, l'economia cinese si avvia a diventare nei prossimi mesi la quarta del mondo, oltre Gran Bretagna e Francia. Senza contare quei due-tre punti ulteriori di crescita del pil legati all'economia sommersa. Ed è uno sviluppo che, nonostante tutte le incognite (ingigantite soprattutto in Occidente), si conferma "sostenibile" da oltre 20 anni". (Corriere della Sera, pag. 31, forse F. Fub).