martedì, luglio 12, 2005

 

La miss "politically uncorrect"

L'ambasciata protesta e la modella deve ritirarsi dalla gara. Tashi Yangchen, 24 anni, stava partecipando ad un concorso di bellezza internazionale in Malesya con la fascia di "Miss Tibet". Le autorità cinesi hanno protestato: Tashi avrebbe dovuto presentarsi come "Miss Tibet-China". La patria del Dalai Lama è una provincia autonoma della Cina, che è preoccupata della forte identità religiosa e culturale della regione. Lei si è ritirata dalla competizione, non si sa se per scelta personale o per le pressioni politiche (fonte: Telegraph, http://www.telegraph.co.uk/news/main.jhtml?xml=/
news/2005/07/12/wbeaut12.xml&sSheet=/news/2005/07/12/ixworld.html).

misstibet2005_21888
(nella foto: miss Tibet 2005)

Il Tibet fu invaso nel 1950 dall'Armata rossa di Mao: da allora ha perso la sua indipendenza. Il capo spirituale della regione hymalaiana, il Dalai Lama, vive in esilio a Dharmsala, in India. In Occidente il Tibet è noto come luogo d'origine del buddhismo teravada, una delle più importanti tradizioni religiose nate dall'insegnameto di Siddharta Gautama, il Buddha storico nato nel 558 a.C. (fonte: wiki http://it.wikipedia.org/wiki/Tibet). Il maceratese Giuseppe Tucci è stato uno dei più importanti tibetologi del secolo scorso: il suo allievo più famoso è Fosco Maraini, padre di Dacia.

Memoriali. Tra pochi mesi aprirà un cimitero per "martiri del giornalismo" nella provincia settentrinale dello Shanxi: il governo cinese vuole ricordare i 50 reporter morti per un attacco giapponese nel 1942, durante la seconda guerra mondiale. E' stato il più alto numero di giornalisti morto in una campagna militare (fonte: CRI). La patria di Mao è anche il paese con il più alto numero di reporter in carcere.

Comments:
ciao luca,
a proposito di memoriali. E se la Cina ne facesse uno anche per i giornalisti che ha ammazzato per difendere la dittatura?

spero che tu stia bene. mi hanno detto che sei al magazine ora. fammi sapere.

guido maurino
 
Se ne costruissero uno per i giornalisti uccisi, imprigionati e torturati significherebbe - forse - che in quel paese c'è più democrazia: oggi più che mai è una cosa che ci riguarda tutti.
Qui tutto bene, anche se ogni tanto mi annoio. Se hai sotto mano il magazine, non perdere un articoletto sulle piscine per cani a pagina 108.
;-)
 
Posta un commento

<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?