mercoledì, giugno 22, 2005
Voglia di "energia pulita"
L’«energia pulita» piace sempre di più agli azionisti: l’anno scorso, in tutto il mondo, sono stati investiti 2,1 miliardi di dollari in imprese che producono elettricità da fonti energetiche rinnovabili, come il vento o il sole. Lo afferma la Clean Edge, una società di marketing specializzata nelle tecnologie pulite.
Anzi, la General Electric – ha recentemente scritto il Financial Times - raddoppierà i fondi per la ricerca sulla produzione di energia sostenibile per l’ambiente, mentre l’inglese British Telecom si è impegnata ad utilizzare d’ora in poi soltanto fonti energetiche alternative per le proprie attività.
In Europa la richiesta di energia pulita è destinata a salire: secondo la Carbon Trust, una società governativa inglese, soltanto in Inghilterra aumenteranno del 30% ogni anno gli investimenti nelle fonti rinnovabili di energia elettrica.
E’ una diretta conseguenza del protocollo di Kyoto, in base al quale l’emissione di gas inquinanti ha un costo per le aziende: nei paesi che hanno ratificato il trattato diventa appetibile l’investimento in fonti alternative, come le centrali fotovoltaiche o le pale eoliche, che non inquinano l’atmosfera.
Anzi, proprio nei paesi che hanno sottoscritto il protocollo di Kyoto - tra cui, appunto, l’Italia - il valore delle azioni delle 50 maggiori imprese che investono in fonti rinnovabili è aumentato in media del 22 per cento nei primi tre mesi dell’anno. Gli Stati Uniti, che comunque non hanno aderito al trattato, hanno visto crescere il maggior numero di start-up che operano nel settore dell’energia pulita.
In Italia sono già attive più di 200 imprese che forniscono energia elettrica ricavata da fonti rinnovabili, con un numero di addetti pari a 5000 unità. E’ quanto ha rilevato Viridia, un magazine online dell’Enel. E Fulvio Conti, amministratore delegato dell’Enel, ha recentemente dichiarato che nei prossimi quattro anni la sua azienda prevede di stanziare circa 2 miliardi di euro per la ricerca sull’energia rinnovabile.
Il settore più promettente sembra essere quello delle tecnologie che sfruttano l’energia solare. E’ ancora dalle centrali idroelettriche, però, che si ottiene la maggior parte dell’energia rinnovabile prodotta.
Ecco, questo è un articolo che non vedrà mai luce sulla carta stampata. Pazienza.
:-)
Anzi, la General Electric – ha recentemente scritto il Financial Times - raddoppierà i fondi per la ricerca sulla produzione di energia sostenibile per l’ambiente, mentre l’inglese British Telecom si è impegnata ad utilizzare d’ora in poi soltanto fonti energetiche alternative per le proprie attività.
In Europa la richiesta di energia pulita è destinata a salire: secondo la Carbon Trust, una società governativa inglese, soltanto in Inghilterra aumenteranno del 30% ogni anno gli investimenti nelle fonti rinnovabili di energia elettrica.
E’ una diretta conseguenza del protocollo di Kyoto, in base al quale l’emissione di gas inquinanti ha un costo per le aziende: nei paesi che hanno ratificato il trattato diventa appetibile l’investimento in fonti alternative, come le centrali fotovoltaiche o le pale eoliche, che non inquinano l’atmosfera.
Anzi, proprio nei paesi che hanno sottoscritto il protocollo di Kyoto - tra cui, appunto, l’Italia - il valore delle azioni delle 50 maggiori imprese che investono in fonti rinnovabili è aumentato in media del 22 per cento nei primi tre mesi dell’anno. Gli Stati Uniti, che comunque non hanno aderito al trattato, hanno visto crescere il maggior numero di start-up che operano nel settore dell’energia pulita.
In Italia sono già attive più di 200 imprese che forniscono energia elettrica ricavata da fonti rinnovabili, con un numero di addetti pari a 5000 unità. E’ quanto ha rilevato Viridia, un magazine online dell’Enel. E Fulvio Conti, amministratore delegato dell’Enel, ha recentemente dichiarato che nei prossimi quattro anni la sua azienda prevede di stanziare circa 2 miliardi di euro per la ricerca sull’energia rinnovabile.
Il settore più promettente sembra essere quello delle tecnologie che sfruttano l’energia solare. E’ ancora dalle centrali idroelettriche, però, che si ottiene la maggior parte dell’energia rinnovabile prodotta.
Ecco, questo è un articolo che non vedrà mai luce sulla carta stampata. Pazienza.
:-)