sabato, giugno 25, 2005
Novità nel panorama giornalistico italiano
Anche L.D.I. è sulla carta stampata
La notizia, però, è un'altra:
Arriva l'Honda cinese
E' partita ieri per la Germania la prima automobile prodotta in Cina e venduta in Europa: è un modello della Honda, disponibile nelle cilindrate 1200 e 1400. E' ancora ignoto il prezzo di vendita, ma sembra che si aggirerà sui 1300 euro: è prevedibile una serrata competizione con gli altri produttori europei.
La giapponese Honda controlla il 65% della joint-venture (nuova impresa creata con capitali di altre società) da cui proviene il modello spedito in Europa. Il 25% è della Guangzhou Automobile (che ha accordi strategici anche con Toyota e Huyndai) e il 10% della Dongfeng (fonte: la solita Xinhua).
La Dongfeng si trova nell'Hubei, una provincia prevalentemente agricola della Cina centro-meridionale. Progetta, assembla e vende (!!) automobili e motori diesel.
Il mestiere di cronista, riflessionii di Massimo Nava su/con Ettore Mo, inviato del Corriere:
"L' inviato e' sempre un grande cronista. L' analisi politica spetta ad altri. Per esempio, quando sei stato in Indonesia hai raccontato che cosa succedeva nelle strade e questo era molto piu' importante delle dimissioni di Suharto, trasmesse dalla tv. Credo che un buon racconto si leggera' sempre. I fatti parlano da soli. Se li racconti bene il lettore si emoziona e ci riflette. E se una storia e' bella e' anche facile scriverla".
Non credi che, raccontando soltanto quello che vedi, rischi di non essere obbiettivo? Racconti un massacro e denunci chi lo ha commesso. Ma devi sapere quanti massacri hanno commesso altre parti in conflitto. "In Afghanistan ho raccontato l' ultima guerra coloniale. L' Urss aveva invaso un Paese e io stavo con i guerriglieri. Oggi ci sono i talebani e mi sento tradito. Ma tradito ti senti sempre, perche' le guerre sono tutte sbagliate. Credo che si debba stare sempre dalla parte dei perdenti, dei profughi, dei vecchi, dei bambini, delle vittime. Nel nostro mestiere ci si sbaglia sempre, perche' e' inevitabilmente superficiale".
La notizia, però, è un'altra:
Arriva l'Honda cinese
E' partita ieri per la Germania la prima automobile prodotta in Cina e venduta in Europa: è un modello della Honda, disponibile nelle cilindrate 1200 e 1400. E' ancora ignoto il prezzo di vendita, ma sembra che si aggirerà sui 1300 euro: è prevedibile una serrata competizione con gli altri produttori europei.
La giapponese Honda controlla il 65% della joint-venture (nuova impresa creata con capitali di altre società) da cui proviene il modello spedito in Europa. Il 25% è della Guangzhou Automobile (che ha accordi strategici anche con Toyota e Huyndai) e il 10% della Dongfeng (fonte: la solita Xinhua).
La Dongfeng si trova nell'Hubei, una provincia prevalentemente agricola della Cina centro-meridionale. Progetta, assembla e vende (!!) automobili e motori diesel.
Il mestiere di cronista, riflessionii di Massimo Nava su/con Ettore Mo, inviato del Corriere:
"L' inviato e' sempre un grande cronista. L' analisi politica spetta ad altri. Per esempio, quando sei stato in Indonesia hai raccontato che cosa succedeva nelle strade e questo era molto piu' importante delle dimissioni di Suharto, trasmesse dalla tv. Credo che un buon racconto si leggera' sempre. I fatti parlano da soli. Se li racconti bene il lettore si emoziona e ci riflette. E se una storia e' bella e' anche facile scriverla".
Non credi che, raccontando soltanto quello che vedi, rischi di non essere obbiettivo? Racconti un massacro e denunci chi lo ha commesso. Ma devi sapere quanti massacri hanno commesso altre parti in conflitto. "In Afghanistan ho raccontato l' ultima guerra coloniale. L' Urss aveva invaso un Paese e io stavo con i guerriglieri. Oggi ci sono i talebani e mi sento tradito. Ma tradito ti senti sempre, perche' le guerre sono tutte sbagliate. Credo che si debba stare sempre dalla parte dei perdenti, dei profughi, dei vecchi, dei bambini, delle vittime. Nel nostro mestiere ci si sbaglia sempre, perche' e' inevitabilmente superficiale".