mercoledì, giugno 29, 2005
Go global, China
Aggressivi, dinamici, competitivi: Great Wall, Hisense, Amoi, Panda e Konca. Mai sentiti? Sono i nomi di marche (brand) cinesi, che vogliono sfondare sul mercato globale. Anche gli imprenditori che lavorano sotto il segno del drago devono adeguarsi ai mercati globali per continuare a crescere. E vogliono dare battaglia a Microsoft, Coca-cola, General Motors.
Direbbero i marxisti che è la schiavitù dettata dall'imperativo dell'accumulazione "senza fine": perchè sembra non avere termine temporale, perchè non ha uno scopo.
Casi concreti di questi giorni: la compagnia petrolifera Cnooc gioca al rialzo con l'americana Chevron per acquistare la californiana Unocal, l'azienda di eletrodomestici Haier vuole comprare la Maytag. E solo pochi mesi fa la Lenovo ha preso il controllo della divisione harware dell'Ibm, l'International business machines (fonte: Iht).
Petrolio, elettrodomestici e pc: si tratta di settori di mercato che avrebbero ormai esaurito la capacità di generare extraprofitti, fanno notare alcuni esperti. Insomma, i cinesi comprano industrie che devono affrontare una forte concorrenza sul mercato globale e non generano profitti molto elevati, a differenza di settori ancora saldamente nelle mani degli americani e degli europei: software, biotecnologie, nanotecnologie.
Ultima osservazione: il 52% delle esportazioni dalla Cina è prodotto da imprese straniere (fonte: Bnp Paribas, conferenza stampa di stamattina). Guadagni che vanno in tasca a nazioni molto lontane da Pechino. Dimenticavo: qualche briciola cade anche ai piedi dei milioni di lavoratori che alimentano il boom cinese.
Chiesa. Le autorità cinesi negano di aver approvato la nomina di monsignor Giuseppe Xing Wenzhi a Shanghai (Fonte: Reuters).
Direbbero i marxisti che è la schiavitù dettata dall'imperativo dell'accumulazione "senza fine": perchè sembra non avere termine temporale, perchè non ha uno scopo.
Casi concreti di questi giorni: la compagnia petrolifera Cnooc gioca al rialzo con l'americana Chevron per acquistare la californiana Unocal, l'azienda di eletrodomestici Haier vuole comprare la Maytag. E solo pochi mesi fa la Lenovo ha preso il controllo della divisione harware dell'Ibm, l'International business machines (fonte: Iht).
Petrolio, elettrodomestici e pc: si tratta di settori di mercato che avrebbero ormai esaurito la capacità di generare extraprofitti, fanno notare alcuni esperti. Insomma, i cinesi comprano industrie che devono affrontare una forte concorrenza sul mercato globale e non generano profitti molto elevati, a differenza di settori ancora saldamente nelle mani degli americani e degli europei: software, biotecnologie, nanotecnologie.
Ultima osservazione: il 52% delle esportazioni dalla Cina è prodotto da imprese straniere (fonte: Bnp Paribas, conferenza stampa di stamattina). Guadagni che vanno in tasca a nazioni molto lontane da Pechino. Dimenticavo: qualche briciola cade anche ai piedi dei milioni di lavoratori che alimentano il boom cinese.
Chiesa. Le autorità cinesi negano di aver approvato la nomina di monsignor Giuseppe Xing Wenzhi a Shanghai (Fonte: Reuters).