venerdì, aprile 22, 2005

 

C'era una volta Bandung...e oggi?

Cinaquant'anni fa leader di paesi afro-asiatici si ritrovarono a Bandung (Indonesia) per discutere di sviluppo e di cooperazione del sud del mondo: divennero noti come i paesi del terzo mondo, perchè non erano nè con gli Usa (il primo mondo?) nè con l'Urss. Zhou Enlai (Cina), Nehru (India), Sukarno (Indonesia), U Nu (Birmania), Nasser (Egitto) tentarono di costrire una via nuova per i loro popoli.

Jakarta (indonesia), in qiesti giorni. Si celebra il cinquantenario di Bandung: Koizumi, premier giapponese, è già arrivato...c'è anche Hu, presidente cinese, ma non ha ancora incontrato Koizumi: l'aria è ancora tesa per le proteste dei giorni scorsi (vedi post 11 aprile). Gelo diplomatico. Giappone e Cina, però, stanno allungando le mani sulla cassaforte Africa, nella migliore tradizione occidentale. India e Cina, nel frattempo, hanno stretto accordi per la cooperazione economica: preparano l'Indo-chinese century. Gli stati poveri dell'asia e dell'africa, intanto, sprofondano nel baratro della povertà e della fame.
Ho una brutta impressione: cambiano i nomi dei paesi vincitori e di qielli perdenti, ma gli squilibri costitutivi di questo mondo restano intatti.
Vediamo come andrà il vertice, se parleranno di pace (che non c'è: qualcuno ascolta i contadini affamati e gli operai intossicati?), cooperazione (si, al sottosviluppo), democrazia (e dov'è? Forse in India, dove Sonia Gandhi non è potuta diventare Primo ministro perchè era italiana?). O se, invece, dominerà questa stronzata dei manuali di storia giapponesi e i dicorsi sull'impressioannte crescita economica indo-cinese.

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